Piante Officinali

Le piante officinali, conosciute anche come erbe medicinali o erbe officinali, sono piante che contengono principi attivi utilizzati per scopi terapeutici o medicinali. Nella medicina tradizionale europea sono state utilizzate per secoli in diverse tradizioni medicinali e sistemi di cura.

Le piante officinali possono essere utilizzate in diversi modi, tra cui la preparazione di infusi, decotti, tinture, capsule, unguenti o come ingrediente in prodotti erboristici. I principi attivi presenti nelle piante possono avere proprietà terapeutiche, tra cui effetti antinfiammatori, analgesici, antiossidanti, sedativi, antimicrobici e molti altri.

È tuttavia importante sottolineare che le piante officinali non sono sempre sicure o appropriate per tutti e che l'uso corretto dovrebbe essere supervisionato da un esperto, come un erborista o un medico specializzato in medicina integrativa. Inoltre, l'efficacia delle piante officinali può variare da persona a persona, e potrebbero interagire con farmaci o condizioni mediche preesistenti; quindi, è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario prima di utilizzarle.


Qui di seguito vi elenchiamo e descriviamo alcune piante officinali presenti nelle aiuole all'ingresso del giardino.

Santoreggia montana (Satureja montana/variegata). Comune cespuglietto aromatico della landa rocciosa. Se ne possono utilizzare le foglie lineari allo stato fresco o disseccate - in questo caso meglio se finemente sminuzzate - per aromatizzare sughi, carni e verdure laddove siano adatti il timo o l’origano. Con le foglie si prepara un infuso digestivo dal sapore deciso.

Mentuccia (Calamintha nepeta e Calamintha grandiflora). Piante erbacee perenni della famiglia delle Labiatae. Fortemente aromatiche (la prima più della seconda) crescono su suoli ben drenati in ambienti tendenzialmente asciutti, dalla base dei muretti a secco alle praterie aride. da pienamente soleggiati a mezz’ombra. Dal rustico aroma simile a quello di alcune mente selvatiche si usa tradizionalmente nella preparazione di frittate. Con le foglie si può fare una gradevole tisana digestiva e stimolante.

Menta acquatica (Mentha aquatica). Pianta erbacea rizomatosa della famiglia delle Labiatae. Cresce negli ambiti umidi anche come pianta acquatica. Dall’aroma gradevole molto vicino a quello della Menta piperita - classica aromatica industriale della quale è un precursore- può essere impiegata nei medesimi utilizzi.

Finocchietto/Finocchio selvatico (Foeniculum vulgare/piperitum). Pianta erbacea di grande taglia dalle foglie finemente sfrangiate che cresce negli incolti delle parti più calde del Carso. Se ne possono utilizzare le foglie, i piccoli fiori gialli ed i conseguenti frutticini, per tisane o aromatizzare soprattutto le ricette a base di pesce.

Luppolo (Humulus lupulus). Pianta scandente che si avviluppa ad altre piante o sostegni per sostenersi. In genere rcesce in associazione con rovi o negli incolti non troppo aridi, spesso assieme a tamaro e clematide, specie con i quali condivide l’appellativo di “bruscandoli”. Tradizionalmente se ne consumano, come verdura cotta o in frittate, gli amarognoli apici dei getti primaverili. Le infruttescenze a “pigna” possono essere impiegate in infuso.

Salvia comune (Salvia officinalis). A differenza di altre aromatiche come il rosmarino, i timi a cespuglietto  e la lavanda, comuni sul territorio ma esclusivamente se piantate artificialmente, la salvia che tutti conoscono è naturalmente spontanea in alcune zone costiere del Carso triestino e sul monte Sabotino alle spalle di Gorizia.